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La chirurgia del volto tra patologia ed estetica

La chirurgia plastica e maxillo facciale assieme, sono in grado, combinando tecniche chirurgiche a trattamenti medici più semplici, di modificare i lineamenti del volto in senso migliorativo sia per piccole imperfezioni che per rimaneggiamenti più evidenti. Soprattutto la chirurgia dei lineamenti e del profilo del volto può cambiare un viso poco attraente in uno piacevole ed affascinante. È noto, infatti, come nel mondo della chirurgia mal formativa facciale, il ripristino anche di una singola sede anatomica del volto possa migliorare sorprendentemente l’aspetto estetico e psicologico.

Ma, il chirurgo in questi casi come agisce?

«Le possibilità che il chirurgo plastico e maxillo facciale possiede per mettere in pratica questi cambiamenti – dice il professore Luciano Catalfamo, docente universitario e specialista in chirurgia maxillo-facciale e in chirurgia plastica ricostruttiva estetica, è uno dei pochi in Italia ad avere entrambe le specializzazioni – vanno da trattamenti con filler e botulino a trattamenti di chirurgia mini-invasiva, a procedure chirurgiche in anestesia generale. Ritengo – spiega lo specialista – che sia fondamentale il colloquio chirurgo paziente, approfondendo anche le problematiche psico-emotive per pianificare le procedure che più si addicono al volto stesso, per migliorare le imperfezioni scheletriche e della cute, come anche quelle dovute ai segni del tempo, è fondamentale lo studio preliminare anche fotografico computerizzato che, attraverso software di ultima generazione, offre la possibilità di prevedere un“presumibile”risultato finale».

Si parla sempre di più di approccio multispecialitico.

«Il concetto chirurgico della profiloplastica (chirurgia del profilo) comprende tutti gli interventi di chirurgia plastica-estetica, maxillo-facciale e le terapie ortodontiche utili a correggere un profilo non esteticamente piacevole e/o funzionalmente alterato. È il classico esempio di approccio multidisciplinare alla correzione di un inestetismo complesso».

Quali sono le parti del volto che possono essere corrette?

«I difetti del profilo sono in genere a carico: della faccia (cute cadente, asimmetrica, ecc); della regione zigomatica (infossata, asimmetrica, ecc); delle palpebre (cadenti, borse, ecc); delle guance (eccedenti, volto tondo, ecc); del naso (“gobba”, dimensioni aumentate o ridotte, disarmonico, ecc); delle orecchie (asimmetriche, prominenti“a sventola”, ecc); del mento (sfuggente o troppo sporgente). Gli interventi possono essere eseguiti singolarmente oppure in associazione, qualora vi sia la necessità».

Quali sono gli interventi maggiormente richiesti?

«La rinoplastica rimane la procedura chirurgica più richiesta. Vorrei però soffermarmi sulla correzione delle altri sedi estetiche del volto. Gli interventi di profiloplastica più richiesti sono in genere quelli volti ad aumentare un iposviluppo o ipersviluppo del mento e dello zigomo (ipoplasia malare primaria, ipotrofia malare senile). L’aumento è ottenuto mediante l’impianto di protesi, ne esistono di vari materiali, personalmente prediligo le protesi in materiali biocompatibili che possono essere rimodellati anche a distanza di tempo, lascio a casi ben sezionati l’uso di materiali iniettabili, perché danno un risultato quanto mai variabile e instabile nel tempo».

Parliamo della plastica degli zigomi.

«L’intervento chirurgico può essere eseguito dall’interno della bocca (al disotto del labbro superiore) associando a volte piccole incisioni esterne in aree del tutto nascoste e scegliendo il decorso di una ruga cutanea per inserire nelle zone da correggere delle piccole protesi di materiale biocompatibile. In alternativa, nei casi meno gravi, si possono eseguire nelle varie sedi infiltrazioni di materiali di riempimento biocompatibili (fillers) che possono essere semipermanenti o permanentii».

E nella plastica del mento?

«Lo scopo della mentoplastica è quello di aumentare o diminuire la sporgenza del mento, per ottenere un profilo del volto più armonico. Nella mentoplastica di aumento, una piccola protesi viene inserita attraverso un’incisione effettuata all’interno della bocca. In alternativa, con una tecnica leggermente più complessa ed invasiva, è possibile effettuare delle osteotomie della mandibola (fratture) per spostare in avanti un segmento osseo. L’intervento di innesto della protesi di mento può essere eseguito in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale. L’avanzamento del mento può essere di minima o media entità e non richiede osteotomie mandibolari. Per l’intervento di osteotomia mandibolare è sempre necessaria l’anestesia generale e l’intervento dell’ortodontista per studiare e modificare a volte anche l’occlusione dentaria».

In cosa consiste la mentoplastica di riduzione?

«Per ridurre la dimensione del mento, anche in caso di piccoli difetti, è sempre necessario procedere alla resezione chirurgica di un frammento osseo anteriore di mandibola, che viene asportato per via interna in anestesia generale attraverso una piccola incisione praticata sulla parte inferiore del fornice del labbro inferiore. Gli interventi possono essere abbinati alla chirurgia estetica del naso (rinoplastica) e degli zigomi per correggere l’intero profilo del volto (profiloplastica)».

E il lifting?

«Lo scopo dell’intervento di lifting o ritidectomia è quello di ringiovanire l’aspetto del volto eliminando la cute in eccesso (rughe e borse) e rimodellando i muscoli sottostanti, in particolare, sotto al mento, ai lati della bocca e sulle guance per ridare compattezza e volume al viso mediante lo stiramento della pelle, il riposizionamento dei muscoli del viso e del collo e con la possibilità di intervenire anche sul deficit di grasso (autotrapianto di tessuto adiposo)».

Perché ci si sottopone ad un intervento di blefaroplastica?

«Lo scopo dell’intervento di blefaroplastica è ilringiovanimento del viso con una rapida procedura di chirurgia plastica, che consente l’eliminazione delle borse degli occhi, delle pieghe palpebrali o di risolvere l’abbassamento del sopracciglio. La blefaroplastica restituisce un viso ringiovanito e uno sguardo più aperto, con un netto miglioramento del campo visivo».

Parliamo della otoplastica.

«Questa procedura chirurgica si effettua per riposizionare, ridurre o rimodellare le orecchie prominenti (orecchie a sventola, orecchie ad ansa) e di correggere difetti presenti dalla nascita o post traumatici (orecchie troppo grandi, padiglioni sproporzionati) ed esiti di interventi demolitivi del padiglione auricolare conseguenti all’asportazione di tumori».

Si può rimodellare anche un “volto tondo”?

«Se si ha il viso molto rotondo con un rigonfiamento nella parte inferiore delle guance è possibile affinare il volto grazie all’estrazione delle bolle di Bichat, un intervento abbastanza semplice,se effettuato da un chirurgo esperto, poco invasivo che si fa in genere in regime anche ambulatoriale. Questo intervento viene fatto per affinare i lineamenti del viso, accentuando gli zigomi e definendo meglio l’ovale facciale».